Trattamenti e cure alternative olistiche per il morbo di Alzheimer

Trattamenti del morbo di Alzheimer con Diffusore Benessere 5.0

Trattamento del morbo di Alzheimer con Diffusore Benessere 5.0

Tra le innovazioni tecnologiche e ritrovati scientifici, particolare risalto deve essere dato alla cromoterapia o macchina del benessere che offre il risultato massimo della sintesi applicativa delle terapie non medicamentose che attraverso le tecniche di rilassamento e di pluri-stimolazione contribuiscono ad aumentare il benessere e la qualità della vita degli interessati.

Nel nostro centro, dotato di questa tecnologia (due nella regione Lazio) vengono erogate queste prestazioni che sono indicate quali terapie olistiche mirando alla riabilitazione dei sensi attraverso un’azione combinata di suoni, colori e profumi.
La stimolazione basale è una forma di comunicazione tatto, gusto, odorato, udito che stimola i sensi, le persone curanti entrano in contatto con il paziente con semplici e naturali mezzi favorendo il benessere e il rilassamento stimolato con l’aiuto di profumi, luci e musica.
Un’azione combinata tra aromaterapia, che si basa sull’impiego complementare di oli eterici scelti in funzione del paziente e in relazione al problema da risolvere (ad es. disturbi del sonno, depressione, dolori), cromoterapia, attraverso luci diffuse in modo piramidale dalla macchina e la musica distensiva che favorisce e completa la distensione muscolare. Le sessioni eseguite presso l’associazione A.T.A.M.A. Anagni onlus prevedevano l’applicazione individuale del Diffusore di Benessere Multisensoriale, un apparecchio con tecnica brevettata in grado di erogare contemporaneamente: aromaterapia, cristalloterapia, cromoterapia e musicoterapia. L’utilizzo di questo strumento nei pazienti con Alzheimer, demenze senili e patologie affini è stato proposto per valorizzare come tali tecniche olistiche possano essere di supporto ed esplicare un effetto benefico in soggetti che presentano turbe dell’umore, stati ansiosi-depressivi, stati euforici ecc.
Nel diffusore di benessere sono previsti quattro programmi diversi (sonno, relax, meditazione, energia), ciascuno organizzato con un’alternanza di frequenze di colore, aromi e suoni diversi a seconda della richiesta fatta. La scelta del programma varia in base alla tipologia e personalità della persona che lo riceve e dalla necessità di lavorare su alcuni aspetti piuttosto che su altri.
Durante l’applicazione sono previste almeno due fasi: la prima di attivazione/contrazione dove il paziente viene invitato ad eseguire una serie di movimenti dei vari distretti corporei allo scopo di focalizzare la propria attenzione sulle sensazioni corporee; la seconda invece è una fase distensiva dove ci si concentra sulle sensazioni derivanti dallo star fermo, dalla percezione dei punti di contatto e dal senso di fatica che va svanendo.
Il trattamento si conclude nella maggior parte dei casi con un training respiratorio dove si suggerisce al paziente di eseguire con l’aiuto del terapista una serie di respirazioni profonde per facilitare sia l’incremento dell’ossigenazione nei tessuti corporei sia la mobilizzazione toracica che nei soggetti anziani tende a ridursi con scarso scambio di gas respiratori.
La respirazione è una funzione vitale per l’uomo, quando nel sistema respiratorio entra più ossigeno ogni cellula viene nutrita e può svolgere più efficacemente il proprio lavoro; quando i neuroni interagiscono in un ambiente più ricco di ossigeno gli impulsi sono più chiari e potenti rendendo i sensi più acuti e rafforzando l’intero sistema nervoso. La respirazione è anche un valido ausilio nei soggetti che presentano crisi-attacchi di panico da proporre anche nel contesto familiare ogni qual volta tali crisi si presentino per cercare di ristabilire una sensazione di tranquillità nel paziente.
Qualora a causa delle difficoltà motorie e/o di comprensione dei comandi richiesti tale sessioni risulti di non facile esecuzione l’attenzione viene rivolta prevalentemente su un lavoro passivo, svolto completamente dall’operatore, per indurre sensazioni di rilassamento attraverso dei movimenti lenti e ripetuti associati a lievi massaggi di alcuni punti nei distretti terminali (mani e piedi).

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Esperienze dei pazienti

Trattamento del morbo di Alzheimer con Diffusore Benessere 5.0

Paziente 1
Paziente molto collaborante alle richieste fatte , tendenza all’apatia e all’abbassamento del tono dell’umore. Si predilige il programma energia con frequenze di colore tendenti al giallo dall’effetto stimolante. A causa del disturbo parkinsoniano la signora riferisce stati di dolenzia in diversi distretti in particolare nella zona cervicale; si associa al trattamento normalmente eseguito anche manipolazioni di tale distretto in seguito del quale mostra un lieve miglioramento e un senso di benessere generale.

Paziente 2
Paziente vigile ma non ben orientata nel tempo e nello spazio; esegue con qualche difficoltà i compiti richiesti. Durante le sedute più volte emergono dei ricordi legati alla sua famiglia seguiti da un senso di tristezza e angoscia; paziente a tratti impaurita e con continui mal di testa. In seguito alle applicazioni, dove riesce ad ottenere gli effetti benefici del rilassamento talvolta con addormentamento, riferisce una riduzione della tensione che presentava sul capo.

Paziente3
Paziente collaborante con tendenza alla depressione e negatività, mostra difficoltà nel lasciarsi andare in seguito alle richieste fatte e a trovare beneficio dal rilassamento. Il lavoro svolto si è concentrato prevalentemente sul contatto e massaggio delle mani e dei piedi associato al training respiratorio che la paziente dice di usare anche in altri momenti della giornata duranti stati di confusione mentale e sensazioni di disagio provando fin da subito percezioni di benessere.

Paziente 4
Paziente parzialmente collaborante mostra difficoltà ad inserirsi in un contesto sconosciuto necessitando della presenza e dell’attenzione continua di una persona per lei più familiare. Durante le sessioni ci sono difficoltà ad eseguire i comandi richiesti con continue distrazioni e sbalzi di umore che rendono impossibile lo svolgimento del trattamento proposto.

Paziente 5
Paziente collaborante ma riesce d eseguire parzialmente i compiti richiesti date le sue difficoltà al rilassamento e all’introspezione. Lavoro svolto principalmente con il programma sonno e relax dove si alternano bande di colore sulle tonalità del blu dall’effetto calmante e rilassante. Si eseguono ad ogni seduta e si suggeriscono di proseguire anche a casa esercizi respiratori soprattutto quando ci sono degli stati di tensione/agitazione o stati di paura.

Paziente 6
Il paziente mostra serie difficoltà ad approcciarsi in una nuova situazione tali da richiedere durante la prime sedute la presenza di altre figure ritenute più “familiari”. Riesce a svolgere le richieste fatte anche se a volte parzialmente, ma a causa delle sue difficoltà nella decodifica di pensieri e sensazioni risulta impossibile durante l’applicazione ottenere un feedback sul lavoro che si stava svolgendo.

Paziente 7
Paziente molto collaborante e motivato all’utilizzo di tecniche di rilassamento. Esegue senza difficoltà gli esercizi richiesti ed il training respiratorio mostrando entusiasmo alla fine dell’applicazione poiché sente “la mente meno annebbiata rispetto alla quotidianità…”. Riferisce di riuscire ad estraniarsi dalla realtà per potersi concentrare su immagini e ricordi che gli suscitano sensazioni positive.

Paziente 8
Paziente molto collaborante ed interessato all’approccio di tecniche di rilassamento in quanto già praticate nel passato. Riesce a partecipare in maniera attiva durante tutta la seduta riferendo al termine diverse sensazioni di “mente più leggera” in contrasto con gli stati continui di mal di tesa e senso di pesantezza.

Paziente 9
La paziente è stata seguita per un numero minore di sedute rispetto agli altri con poche informazioni reperite per poter valutare l’efficacia di tale applicazione. Riesce complessivamente ad eseguire le richieste che le vengono fatte ma mostra di fatto uno scarso interesse dovuto probabilmente alla difficoltà d comprensione ed interpretazione del significato di tali sedute e dell’effetto che potevano suscitare in lei.

Paziente 10
Paziente a tratti collaborante ma con necessità di avere durante le prime sedute una figura a cui prestava più ascolto e che riusciva a contenere alcuni atteggiamenti esuberanti. Mostra l’incapacità di interagire in un nuovo contesto con frequente tendenza alla distrazione. Solo durante le ultime due sedute si è mostrato più predisposto a questo tipo di approccio riuscendo a partecipare in maniera attiva e godendo degli effetti benefici del rilassamento indotto.

Paziente 11
Paziente collaborante ma presenta limitazioni al movimento dovuto alla rigidità articolare; tende di continuo ad esternare il proprio malessere fisico e mostra non poche difficoltà a calarsi in questo contesto dove si predilige il silenzio e l’introspezione. Riesce dopo le prime sedute a beneficiare di tale trattamento riferendo con entusiasmo la volontà di eseguirne degli altri date le sensazioni piacevoli suscitate.

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