I principi sui quali si fonda la Musicoterapia vanno ricercati nella notte dei tempi agli albori della storia dell'uomo.
Ogni popolo ha organizzato, in ogni tempo ed in ogni angolo del pianeta Terra, manifestazioni musicali che confermano il potere del suono, e quindi della musica, sull'essere umano. Lo stesso mito di Orfeo o l'arpa di Davide testimoniano l'utilizzo della musica a scopi terapeutici.
Tutti hanno riconosciuto e riconoscono alla musica il potere di influire sulle emozioni.
Utilizzare l'ascolto musicale per guarire e prevenire significa, tra l'altro, nutrire letteralmente il corpo con il suono e servirsi del suono per scoprire le dimensioni nascoste nel profondo e per accelerare il processo di evoluzione della coscienza.
In particolare per le finalità del Diffusore Benessere abbiamo considerato il rapporto tra la musica e chi l'ascolta, ma cercando di analizzare e spiegare il fenomeno dell'ascolto musicale quando è vissuto coscientemente e come una parte essenziale dell'ambiente e quindi della relazione tra soggetto ed ambiente.
Gli effetti terapeutici del suono e della musica sono in grado di modificare l'attività del sistema nervoso vegetativo. La musica può essere un'efficace aggiunta terapeutica in varie condizioni, specie quelle caratterizzate dal dolore cronico in quanto capace di modulare complesse attività nervose che si esprimono in quantificabili alterazioni neurovegetative.
Ma oltre a questi effetti fisiologici, la musica può sollecitare l'immaginario e provocare risposte creative. Considerato a torto il momento in cui chi "riceve" i suoni è in uno stato di passività, l'ascolto non è così distante dalle attività di produzione musicale.
Anche se ascolta musica, infatti, l'individuo non è passivo, semplice destinatario dei suoni.
Al contrario, l'ascoltatore è a pieno titolo un creatore in quanto fa rivivere dentro di sé il brano musicale, o la riproduzione di suoni e rumori specifici, reinterpretandolo secondo la sua cultura e la sua sensibilità.
Risalgono al secolo scorso, invece, le vere e proprie ricerche scientifiche sulle modificazioni fisiologiche indotte dalla musica attraverso la misurazione dei suoi effetti sulla respirazione, il ritmo cardiaco, la circolazione e la pressione sanguigna.
In particolare anche per la musicoterapia (o fonoterapia), come per la cromoterapia, sono coinvolti gli stessi centri vitali ed energetici dell'organismo, che nel Tantra Yoga vengono chiamati chakras, entrano in risonanza (e quindi in biorisonanza) con le vibrazioni energetiche che ci circondano, con i colori e i suoni .
Basata su sette tonalità differenti (e ricostruite al diapason) e su un timbro sonoro specifico, questa musica (utilizzata dal diffusore per meditazione e energia, rispettivamente per i 4 chakras superiori e i primi 3 inferiori) entra in risonanza in successione con ognuno dei sette chakras, a partire dal Muladhara, centro dell'energia sessuale, sino al Sahasrara, centro dell'energia spirituale, stimolandone le energie e armonizzandoli tutti tra loro.
Quando siamo svegli,quando abbiamo i sensi rivolti verso l'esterno, siamo in stato BETA, cioè il cervello lavora all'interno del campo di frequenze prima descritto, che sono le più alte dei quattro gruppi.
Le onde ALFA sono invece associate alla meditazione ed al rilassamento.
Le frequenze TETA sono classificate all'interno di stati sognanti e creativi.
Infine ci sono le onde DELTA che si presentano durante il sonno profondo.
Teoricamente quindi, indurre il cervello a funzionare entro un determinato campo di frequenza vuol dire modificare il proprio stato di coscienza.
La biorisonanza può essere praticata per: riequilibrare i chakras, rinnovare le proprie energie vitali, ed è anche utilizzata come supporto di un rilassamento profondo abbinato alla tecnica del training autogeno. Il nostro corpo, che nel suo complesso è fatto di acqua al 75%, è composto da campi di energia elettromagnetica.
Questi campi, strettamente connessi con le emozioni ed i pensieri costituiscono ciò che si chiama corpo sottile o corpo eterico. I chakras sarebbero essenzialmente delle aree dove questi campi si concentrano per svolgere determinate funzioni in zone particolari del corpo.
Anatomicamente corrispondono ai plessi nervosi.
Sarà quindi sufficiente lasciarsi andare e farsi cullare dall'ascolto delle onde sonore del diffusore poichè l'effetto sui chakras è dato dai suoni stessi e dalle vibrazioni prodotte che saranno assorbite e rese più facilmente permeabili in uno stato di quiete e tranquillità. Di fatto, l'uso di questi suoni abbinata alla tecnica del training autogeno è a tutti gli effetti una vera e propria terapia, perché aiuta le persone ad " abbandonare il materiale" per poter entrare più facilmente in contatto con la propria essenza. Inoltre, avendo previsto frequenze specifiche per i vari chakras, aiuta l'armonizzazione degli organi ad essi collegati.
Alzheimer, Anestesia, Attività cerebrale, Dislessia, Dolore, Handicap mentale, Intelligenza, Parto, Pazienti oncologici, Sistema immunitario.
Alla luce di tutti questi meccanismi sinteticamente riassunti, le sequele musicoterapiche sono state studiate, testate e realizzate per offrire singolarmente e olisticamente (con le altre terapie di riferimento) la miglior efficacia per i programmi a disposizione della scelta dell'utilizzatore, di meditazione, sonno, relax ed energia.
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Il diffusore benessere risulta dunque anche un diffusore di musicoterapia, e può considerarsi tra i macchinari, attrezzature e apparecchiature per musicoterapia- Alle voci: musicoterapia biorisonanza, musicoterapia chakra, musicoterapia integrata, fonoterapia, macchinari biorisonanza, macchinari fonoterapia e musicoterapia olistica.